lunedì 23 settembre 2013

IMPERO OGGI


   “Spencer Chambers osservava accigliato lo spaziogramma aperto sulla sua scrivania. John Moore Mallory. Si trattava dell’individuo che aveva causato un’infinità di problemi durante la campagna elettorale nella Confederazione Gioviana. L’agitatore che aveva fatto tanto chiasso per chiedere l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulle attività della Compagnia Interplanetaria dell’Energia. L’uomo che aveva dichiarato che Spencer Chambers e l’interplanetaria stavano conducendo una guerra economica contro le popolazioni del Sistema Solare.
   Chambers sorrise. Con le sue dita lunghe e ben curate si accarezzò i baffi grigi, un gesto che gli era tipico quando stava riflettendo.
   John Moore Mallory aveva perfettamente ragione; e proprio per questo motivo era un uomo pericoloso.”

Trama:

Nell’anno 2153 l’intero sistema solare è stato colonizzato grazie alla scoperta degli accumulatori di energia, il cui monopolio è nelle mani della Compagnia Interplanetaria dell’Energia, dove Spencer Chambers, fondatore e padrone assoluto, sogna di creare un autentico impero… un ferreo regime che possa guidare e indirizzare gli uomini verso un futuro migliore, a prezzo però della libertà. L’energia è indispensabile per creare condizioni di vita sui mondi esterni, ogni tentativo di ribellione delle orgogliose colonie viene represso dalla mano armata dell’Interplanetaria: Ludwig Stutsman. Ma Greg Manning, erede dello scopritore della propulsione spaziale, e Russell Page, geniale fisico ricercatore, arrivano un giorno a realizzare una prodigiosa scoperta: l’energia della materia, la possibilità di ottenere energia illimitata a un costo pressoché nullo, e di sviluppare un motore spaziale capace di portare gli uomini a velocità superiori a quella della luce nell’immensità degli spazi siderali. Questa scoperta minaccia direttamente il monopolio di Chambers, e dà speranza ai combattenti per la libertà di tutto il sistema solare. La battaglia che si scatena è tremenda… e in gioco ci sono il futuro e la libertà di tutti gli esseri umani.

“Ebbene, perché no? Cosa c’era di così fondamentalmente sbagliato, in una dittatura economica capace di portare al governo le intelligenze migliori del mondo della finanza e dell’industria, capace di offrire al Sistema Solare un’amministrazione efficiente e funzionale… mettendo le popolazioni al riparo dai guasti e dagli errori che i governi eletti dal popolo, i cosiddetti governi politici, avevano sempre prodotto?”

   Difficile, quasi impossibile, recensire con lucida e fredda obbiettività questo romanzo. Non che l’opera non meritasse o non fosse valida, l’opposto: si tratta di recensire un’opera senza tempo e ancora attuale sebbene scritta e concepita nel lontanissimo 1939. La domanda, dunque, è perché rileggere un vecchissimo romanzo quasi sparito dalle librerie (tranquilli lo potete ordinare all’editore qui)? Ovviamente potrei suggerirvi molteplici motivi.

   Anzitutto è un romanzo avvincente come pochi, capace di tenere il lettore incollato alla pagina con una prosa semplice, quasi disarmante per la sua cristallina limpidezza, e un ritmo impressionante di colpi di scena. Gli eventi di una trama fitta e di ampio respiro si innescano velocemente, evolvono di riga in riga allargando la prospettiva del lettore fino a raggiungere un finale serrato ma inaspettato.
   Soprattutto, però, non sembra scritto nel ’39. Il lettore attuale , infatti, viene trascinato di peso in un futuro in cui chi detiene il controllo dell’economia domina la politica e spegne i diritti umani.
   Futuro? Nel ’39 Simak poteva definirlo futuro senza patemi. Ma oggi, nel 2013? Certo, ogni riferimento a fatti e persone sarebbe puramente casuale, eppure…

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