sabato 14 maggio 2016

VERA FANTASCIENZA #6 - NON IDENTIFICATO EPPUR VOLA!

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Paul Moller insieme ai suoi modelli esclusivi di "skycar"

No, non è un fotomontaggio. Il signore che vedete in foto accanto alle sue "creazioni" si chiama Paul Moller, è un ingegnere aeronautico e dal 2003 ha creato una startup che costruisce anche oggetti volanti come quelli che vedete in foto. Questo signore si propone di cambiare le abitudini del genere umano nell'immediato futuro (in realtà doveva già avvenire nel 2005) rendendo commercializzabili dei velivoli in grado di sostituire le attuali automobili. I modelli, del resto, esistono già e sono funzionanti. Utilizzano un motore ibrido elettrico/etanolo oppure (nel caso del modello a disco) elettrico/benzina, hanno un raggio d'azione di quasi settecento chilometri e possono toccare velocità superiori a ottanta chilometri l'ora.
Flying flapjack, velivolo discoidale sviluppato nel 1944
Il progetto di realizzare una macchina volante risale almeno agli anni trenta del secolo scorso, quando ormai gli aerei si stavano affermando come veicoli da trasporto e il mondo correva incontro al domani con una fiducia e una foga forse fin troppo esagerate. Tuttavia, i primi prototipi realizzati e perfettamente funzionanti risalgono al periodo dei primi anni quaranta. Anche in questo caso, animatori del progetto furono due ingegneri che lavorarono in paesi diversi e in maniera del tutto indipendente.
Charles H. Zimmerman, americano di Olathe, Kansas (1908 - 1996), sviluppò ben due modelli di "disco volante" destinati ad uso bellico. Il Chance Vought V-173 e la sua versione definitiva, Chance Vought V-XF5U, erano caccia dalla concezione innovativa. Erano pensati per decollare e atterrare in spazi ridottissimi e, a causa della caratteristica forma discoidale dell'ala, si guadagnarono i curiosi nomignoli di flying flapjack e flying pancake. Il progetto, tuttavia, venne accantonato dall'aviazione americana nel 1947. Arthur Sack (1900 - 1964), inventore tedesco autodidatta, sviluppò nello stesso periodo diversi prototipi di aereo ad ala discoidale. Tali prototipi, denominati Sack AS-5 e Sack AS-6 (in realtà il primo prototipo era denominato AS-1), non ottennero mai la possibilità di volare e alimentarono innumerevoli voci e leggende riguardo alla possibilità che le potenze dell'asse stessero sviluppando dei veri e propri UFO.

Rappresentazione ideale di UFO nazista
Sebbene siano estremamente suggestive, vi dirò che queste "leggende" ad oggi non sono suffragate da fatti concreti (se non da qualche ipotesi). Iniziarono a circolare negli anni cinquanta, originate dalle rivelazioni (seccamente smentite dall'aeronautica militare italiana) di Giuseppe Belluzzo (1876-1952). Belluzzo sosteneva, in un articolo pubblicato sul quotidiano Il Giornale d'Italia (24 marzo 1950), di aver personalmente partecipato fin dal 1942 allo sviluppo di dischi volanti per conto dei nazi-fascisti. Come ingegnere, in effetti, Belluzzo era stato l'artefice dello sviluppo delle turbine a vapore utilizzate a bordo delle corazzate della Regia Marina e aveva scritto testi fondamentali sull'argomento (adottati dal Politecnico di Milano). Era stato anche Ministro dell'Educazione Nazionale durante il governo fascista e, di conseguenza, le sue rivelazioni ottennero un notevole effetto e una risonanza a livello mondiale.

Avro Canada VZ-9-AV Avrocar
L'ideale di realizzare un vero disco volante, capace di muoversi con la manegevolezza e la versatilità di un'automobile volante, però, sembrò concretizzarsi nel periodo della guerra fredda.
Grazie alla tenacia e alle abilità tecniche di John Carver Meadows Frost, ingegnere alle dipendenze dell'azienda canadese Avro Canada, prese corpo un progetto segreto denominato Progetto Y-2 orientato alla costruzione del velivolo che vedete in foto a sinistra. Lo sviluppo iniziò intorno al 1953 con il finanziamento dell'aviazione militare americana (USAF). Frost aveva già ottenuto notevoli successi in Gran Bretagna con lo sviluppo del caccia De Havilland DH 108 (utilizzato negli ultimi anni di guerra dalla RAF) e, nonostante le molte difficoltà tecniche ed economiche, arrivò alla realizzazione di un prototipo in grado di sostenere i test di volo. Chiamato "Avrocar", tale velivolo poteva trasportare due persone, un pilota e un osservatore. Era stato pensato per volare a quasi 500 km/h e raggiungere un'altitudine di circa 3.000 metri e sostenne numerosi test di volo (accumulò oltre 75 ore di volo fra il 1959 e il 1961). Si rivelò, tuttavia, una completa delusione. Durante i test si evidenziarono notevoli problemi di stabilità che non permisero al velivolo di alzarsi oltre i 90 cm e di superare la velocità di 56 km/h. Chiaramente il motore non era abbastanza potente, ma il progetto venne definitivamente cancellato prima che Frost potesse apportare modifiche.
L'idea di Frost, tuttavia, venne ripresa proprio da Paul Moller che all'epoca era collaboratore della Avro Canada. Giungiamo, così al capitolo finale dello sviluppo della "macchina volante" con la costituzione della startup di Moller. Vedremo le skycar volare fra i tetti delle nostre città? Al momento potete prenotarne una al modico prezzo di 93.000 dollari.
Alla prossima!

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