Riporto un articolo, con tanto di foto, apparso sul sito di repubblica:
"Affamati da un durissimo inverno, all'inizio del 1600 i primi coloni britannici in Virginia fecero ricorso al cannibalismo per sopravvivere. Lo hanno rivelato, secondo gli archeologi del prestigioso Smithsonian Institute a Washington, alcune ossa di una giovane 14enne con "evidenti" segni di cannibalismo. Accadde a Jamestown, la città fondata nel 1607 sul fiume James da quasi un centinaio di avventurieri britannici che avevano attraversato l'Atlantico in cerca di fortuna. La scoperta risolve una serie di interrogativi che gli storici studiavano da tempo su quel che accadde nell'inverno tra il 1609 e 1610 a Jamestown, un inverno di carestia particolarmente duro in cui morì di fame l'80 per cento dei coloni. Un recente scavo sul sito della città, la più antica colonia permanente nelle Americhe, ha rivelato i resti non solo di cani, gatti e cavalli mangiati dai coloni nel freddissimo 'inverno della fame', ma anche le ossa di una ragazzina che i ricercatori hanno chiamato semplicemente 'Jane'. Il cranio mutilato e alcune ossa delle gambe, tagliate in modo inequivocabile, non hanno lasciato dubbi agli studiosi. Si tratta della prima prova evidente di cannibalismo a Jamestown, una pratica che era già stata ipotizzata nel passato senza trovarne le prove. Non è chiaro se la ragazzina morì di morte naturale o fu uccisa (afp)".
E così, dopo aver insegnato ai nativi americani a bere e a rubare, forse gli abbiamo anche insegnato il cannibalismo... O no?
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