martedì 19 novembre 2013

EUROPA REPORT - Pura e semplice SF



Titolo Originale: Europa Report.
Anno: 2013.
Regia: Sebastiàn Cordero.
Cast: Christian CamargoEmbeth Davidtz, Anamaria Marinca, Michael Nyqvist, Daniel Wu, Karolina Wydra, Sharlto Copley, Dan Fogler, Isiah Whitlock Jr.
Genere: Fantascienza.
Durata: 90 min.

Trama: Sei astronauti di diverse nazionalità vengono radunati per formare la squadra che farà il primo viaggio verso Europa, quarto satellite naturale del pianeta Giove, per cercare possibili forme di vita aliene. Purtroppo la missione si complica sempre più. Giunti all'ultima fase del viaggio, a causa di un banale corto circuito, l'equipaggio perde definitivamente il contatto con la Terra. Gli astronauti sono costretti a mantenere viva la missione senza contare sui controlli da terra. La pressione psicologica sui singoli membri si fa sempre più pesante...


RECENSIONE

Non vedrete attori importanti e non avrete esplosioni spettacolari in questo film. Non avrete il tre D tanto di moda e non ne sentirete la mancanza. Cosa ancora più strana, in Italia purtroppo non lo troverete neppure al cinema (il film è disponibile direttamente su DVD) e non avrete il doppiaggio italiano. Eppure, nonostante tutto ciò, vivrete un'esperienza veramente unica. Due sono le caratteristiche veramente originali di questo film di fantascienza che tengono lo spettatore incollato allo schermo: la finzione del documentario, l'iper realismo di ogni singola scena.

Molto interessante la scelta di narrare la vicenda simulando un documentario. Tutte le inquadrature sono realizzate da telecamere fisse, utilizzando spesso i primi piani sugli occhi degli attori. Il regista ha tentato scrupolosamente di riprodurre la vita di bordo degli astronauti dal vivo, come fosse un reality. Il pathos delle situazioni drammatiche è massimizzato dalle riprese dei volti da dentro il casco. Spesso gli sguardi persi degli astronauti rendono efficacemente il senso della meraviglia di fronte all'ignoto, catapultano lo spettatore direttamente nel vuoto buio dello spazio e fra i ghiacci venati di rosso di Europa. Il taglio da documentarista, inoltre, permette di mantenere alta l'adrenalina scomponendo la linearità della trama in un ritmo serrato di flashback e interviste. Lo spettatore, dunque, rimane sulla corda per l'intera durata del film in attesa del colpo finale che chiude e dà senso alla pellicola.

Per mantenere sempre alta la tensione, nonostante il film sembri un documentario ben riuscito (appunto un report), ogni singolo particolare è più che reale. La struttura dell'astronave, che ricorda quella del programma NASA Constellation, le tute ambientali, molto simili a quelle in studio per Marte, le varie fasi della missione sembrano frutto di un lavoro di documentazione ben curato. Viene sottolineata perfino l'assenza di stelle nelle riprese dello spazio esterno dallo scafo dell'astronave (le luci proiettate dallo scafo, infatti, oscurano le stelle), dando l'impressione di navigare nell'oscurità infinita. Notevole effetto si ottiene dall'insistere sugli sguardi degli attori piuttosto che indugiare sui paesaggi ignoti, bui e silenti di Europa. Il senso di vuoto scoramento, la meraviglia di fronte all'imponderabile la si legge nei volti più che percepirla dai paesaggi. Vi invito, quindi, a non perdervi il film: qui sta il futuro del cinema di fantascienza.

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