Via della Giudecca oggi |
Chi ha già letto il romanzo sa che la storia si svolge quasi esclusivamente nell'isoletta di Ortigia, il centro storico di Siracusa. Oggi voglio parlarvi di un luogo speciale (uno dei tanti di Ortigia, in effetti), in cui si svolge una scena importante verso la fine del romanzo.
Il quartiere della Giudecca, d'altra parte, può essere considerato per storia e tradizione come un piccolo villaggio all'interno di una città. Fin dal primo secolo dopo Cristo, infatti, ha ospitato la popolosissima comunità ebraica di Siracusa. Non molti sanno che, fino all'anno della loro cacciata da parte dei sovrani spagnoli (avvenuta nel 1492), gli ebrei costituirono una componente molto importante di Siracusa. Arrivarono a rappresentare in certi momenti storici addirittura un terzo della popolazione siracusana.
Via della Giudecca nell'Ottocento |
Benché la presenza ebraica a Siracusa preceda la data in cui tutti gli ebrei dei paesi cattolici furono rinchiusi obbligatoriamente nei ghetti (cioè, a partire dal 1555), la maggior parte di questa popolazione preferiva riunirsi comunque, di loro volontà, in quartieri ebraici. Lo si faceva esclusivamente per ragioni pratiche e affettive, oltre che di comprensibile autoprotezione. Un po' come è accaduto poi in epoca moderna con la nascita di quartieri italiani, quartieri cinesi e così via. I quartieri abitati dagli ebrei si chiamarono in Italia Giudecca, quella di Siracusa (che in dialetto locale si chiama Jureca) s'articolava intorno alla strada principale che porta ancora oggi il nome di "Via della Giudecca". Qui sorgevano non solo le abitazioni, ma anche le sedi istituzionali della comunità: la sinagoga, le scuole, le macellerie e panetterie kosher e insomma tutto quanto era al servizio della comunità intera.
Molti edifici erano costruiti attorno ad un cortile al centro del quale, secondo un uso antico, una palma e un albero di agrumi, che in alcuni casi sono sopravvissuti fino ad oggi. Le botteghe si aprivano lungo la via, mentre le abitazioni vere e proprie stavano al piano superiore. La catastrofe del 1492 costrinse la comunità a scegliere fra la conversione forzata al cattolicesimo, o la svendita dei beni entro tre mesi e la partenza. Coloro che rimasero divennero "cristiani novelli".
Bagno rituale scoperto in Ortigia |
Alla prossima!
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