"10 Gennaio 2101 - 06:45". Seduto sul letto, immobile, a fissare l'indefinito nella semioscurità prima di riuscire a mettere a fuoco quella data, quell'orario. Si stropicciò gli occhi per l'ennesima volta. Niente da fare, ormai era lunedì e basta. Si decise quindi a togliere la mano dalla piastra di controllo e lasciare che l'appartamento facesse il suo corso. La musica inondò all'istante lo spazio. Assordante, priva di ogni riguardo per la fragile patina di silenzio. Scaturì dal nulla per guizzare fra le cifre e le lettere sospese a galleggiare nel vuoto della stanza. Infine, dopo una sorta di isterica sequenza, si decise a trasformarsi in pura voce.
«Mondo di giù, buongiorno!».
Non era proprio una voce. Gli sembrò più una sorta di entità a sé, dotata di propria autonomia e vita incorporea.
«In superficie il sole è già sorto, pare. Forza dunque, branchie ben aperte e iniziamo la giornata con le ultime del giorno. Via alle notizie... Nuovo record e siamo ormai al trecentosessantesimo di fila. Il livello delle acque ha ormai superato il metro e dieci, toccando la stratosferica cifra di centotrenta centimetri rispetto agli antichi livelli del secolo scorso. Il portavoce del Ministero per la Salvaguardia ha dato ampie rassicurazioni: Atlante Uno e Due non corrono alcun pericolo e continueranno a fornire energia per almeno...».
Abbassò il volume quasi a zero con un ampio gesto della mano destra. Alzò di due terzi l'intensità della luce con un gesto analogo della sinistra. Si chiese se anche cent'anni fa, prima della costruzione di Subroma, il lunedì fosse altrettanto tragico. Scese dal letto per infilarsi nell'angolo doccia. Era forse in ritardo di almeno quattro minuti, Minerbi l'avrebbe squamato vivo.
«E allora?», disse alle pareti candide e al basso soffitto a colori vivaci. «Che sbraiti pure, non perde mai occasione per sbraitarmi addosso quello. Nessuno mi toglierà il piacere della colazione da Pappalardo».
Doccia, barba, denti, tuta ambientale azzurra (quella del lunedì). Tutto secondo le regole del bravo cittadino. Gesticolò i soliti settaggi anti intrusione e si tuffò fra le vie della città. Al di là del fattore lunedì, si appoggiò alla maniglia di trasporto con il viso tutto corrucciato. C'era qualcosa che gli pareva di aver captato alla radio. A volume quasi zero non poteva esserne sicuro, eppure qualcosa di stonato era stato detto. Si lasciò sollevare di malagrazia, ma perché non aveva alzato il volume prima di andare?
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