Ormai è notizia ampiamente rimbalzata e rappresentata presso i vari canali multimediali (web, radio, giornali, TV): su Giove e Saturno (ma anche su altri pianeti esterni quali Urano e Nettuno) si formano tonnellate e tonnellate di diamanti. Secondo il Corriere della Sera, anzi, questi giganti gassosi produrrebbero la bellezza di mille tonnellate di diamanti l'anno (vedi articolo on line).
Si direbbe che finalmente l'esplorazione del nostro sistema solare cominci a somigliare alle aspettative degli scrittori dell'età dell'oro della fantascienza. Questa scoperta, infatti, fa il paio con un'altra precedente rivelazione: su Titano si formano naturalmente grumi di propilene (vedi post Paraurti da Titano). Insomma, questi risultati ci stanno svelano un sistema solare ricco di risorse e non solo pianeti senza vita o condizioni ambientali particolarmente estreme. Di conseguenza è possibile pensare al cosmo come una fonte di materie prime e ricchezze, peccato che al momento siano assolutamente irraggiungibili. Giusto per darvi un'idea di cosa voglia dire andare a recuperare tali presunti diamanti dall'atmosfera di Saturno, vi do un po' di dati.
Forse non molti sanno che l'atmosfera di Saturno mostra bande simili a quelle di Giove, ma molto più deboli e più larghe vicino all'equatore. La densità media del gigante è inferiore a quella dell'acqua (poco più della metà rispetto all'acqua). La pressione dell'atmosfera oscilla fra 3 e 8 milioni di atmosfere (significa che chiunque di noi peserebbe lì dai 3 agli 8 milioni di volte in più). La temperatura media si aggira fra i 19.000 e 10.727 gradi centigradi. Una sostanziale differenza fra le atmosfere di Giove e Saturno è la presenza di bande chiare e scure, specialmente presso l'equatore, molto evidenti nel primo ma estremamente soffuse e poco contrastate nell'altro. Il motivo è probabilmente la minore temperatura atmosferica di Saturno che favorisce la formazione di nubi ad una profondità maggiore rispetto a Giove. Ciò nonostante l'atmosfera saturniana è percorsa da venti fortissimi, che soffiano fino a 1800 km/h presso l'equatore. Sono inoltre presenti cicloni, soprattutto alle alte latitudini, dalla durata relativamente breve e dalle dimensioni massime di circa 1200 km.
A tutto ciò occorre aggiungere che, allo stato attuale dei viaggi spaziali, raggiungere il "Signore degli Anelli" richiederebbe tre anni e due mesi, tanto è il tempo impiegato dalle sonde voyager. Teniamo, però, presente che le sonde viaggiavano ad una velocità più che doppia rispetto al famoso Apollo 11 (che impiegherebbe più di sei anni per la sola andata). Nella migliore delle ipotesi, allora, servono almeno sei anni per andare e tornare (dodici se viaggiamo alla velocità dell'Apollo 11).
Fare il pieno di diamanti saturniani, così, sembra alquanto proibitivo e molto più costoso di quanto si possa pensare. Che ne dite? Riuscirà l'ingegno umano a superare simili ostacoli? Quanto tempo servirà? Avranno ancora valore i diamanti per allora?
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