giovedì 26 maggio 2016

ARETUSA JAMMIN #1 - UN PLEMMIRIO DI STORIA

(Aretusa Jammin - scheda del romanzo: IBSMondadoriUnilibroFeltrinelli)

Veduta della penisola della Maddalena, cuore dell'osa del Plemmirio
Il viaggio virtuale nei luoghi reali del romanzo Aretusa Jammin oggi ci porta in un piccolo paradiso alle porte di Siracusa, appena oltre la punta sud del porto grande. In questa meraviglia di costa ho collocato una delle principali scene d'azione del romanzo in cui, tuttavia, il mare e le bellezze costiere non si vedono. A leggere il romanzo, sembrerebbe quasi che l'intera scena si svolga lontano dal mare, fra colline boscose e inquietanti foreste. Mi sembrava giusto, quindi, fare in qualche modo ammenda presentandovi in questo articolo le "vere" bellezze dell'oasi marina del Plemmirio.

Colli d'anfora che riposano sui fondali dell'oasi
Iniziamo dalla storia. Come qualsiasi luogo della Sicilia e di Siracusa, anche l'oasi protetta del Plemmirio è ricchissima di storia. Ecco come la descrive Virgilio nel libro III del suo capolavoro, l'Eneide parlando della costa siracusana:
« Giace della Sicania al golfo avanti un’isoletta che a Plemmirio ondoso è posta incontro, e dagli antichi è detta per nome Ortigia.
A quest’isola è fama, che per vie sotto il mare il greco Alfeo vien, da Doride intatto, infin d’Arcadia per bocca d’Aretusa a mescolarsi
con l’onde di Sicilia…»
Nell'introdurre la descrizione dell'antico centro di Siracusa, il poeta parla del Plemmirio come di un piccolo promontorio posto esattamente di fronte all'isola di Ortigia contro cui si frangono costantemente le correnti marine. Una vera e propria foto, più che una descrizione. Ci fa capire quanto già nell'antichità l'area fosse ben conosciuta. Pare, anzi, che il promontorio ospitasse il quartiere suburbano del Plemmyrion con le sue ville esclusive. Ne sono testimonianza le numerose latomie (le cave da cui si estraevano i materiali da costruzione) ritrovate lungo la costa dagli archeologi.

Ingresso della grotta pellegrina
Testimonianze di epoche molto più antiche sono state trovate esplorando la Grotta Pellegrina, in cui si trovano segni della presenza umana risalenti alla preistoria. All'epoca del bronzo, invece, risalgono i resti della necropoli ritrovata a Punta della Mola e del villaggio preistorico ritrovato nei paraggi. L'area del Plemmirio nel passato era separata dal centro urbano di Siracusa dall'area dei Pantanelli, in cui si trova la foce dei fiumi Ciane e Anapo (dunque da sempre ricca di corsi d'acqua e paludosa). Per questa ragione la città non si è mai espansa in questa direzione e il promontorio è sempre stato raggiungibile principalmente via mare. Nell'Ottocento, comunque, e fino agli inizi del Novecento, sorgono in questa area le ville più eleganti della borghesia siracusana. In quanto sottoposte a vincolo paesaggistico, alcune di esse sono rimaste pressoché intatte.

Statua commemorativa di Rossana Maiorca
La più grande ricchezza del Plemmirio, però, è rappresentata dai fondali marini. Questa zona, infatti, è legata indissolubilmente alle imprese sportive della famiglia Maiorca. Qualche anno fa (il 13 settembre del 2008) è stata ancorata sul fondale della riserva marina una statua in forma di sirena. Si è voluto commemorare in questo modo la scomparsa prematura (2005) di Rossana Maiorca, campionessa mondiale di apnea in assetto costante a soli diciannove anni.
A rivederci alla prossima!

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